MATO – 6° posto
L’ultimo dei romantici, l’admin rosicone, l’uomo che si ostina a credere nella forza delle “squadre medie”, il tifoso ferito dal mancato acquisto dell’idolo Shapovalov: sono tanti i modi per descrivere il sesto classificato di questa stagione. Come l’anno scorso, Mato raggiunge complessivamente la sufficienza grazie a 5 tornei vinti (di cui il 1000 di Miami), la terza miglior posizione media e il maggior numero di settimane a punti; ma a che serve tutto questo se alla fine restano ZERO TITULI? Per quanto riguarda la squadra, ottimi gli acquisti dei due next gen Sinner (trascinatore) e Tiafoe, ma non altrettanto felice la scelta dei sei over 23: Coric infortunato per 10 mesi, Kyrgios diventato videogamer, Dimitrov con un cronico colpo della strega, Garin fantasma fuori dalla terra rossa. Bene, invece, Fritz che ha guidato Mato in un buon finale di stagione.
INTOLLERANTE ALLA VITTORIA, Voto 6,5.
NANDO – 7° posto
Da un interista rosicone ad un altro: il nostro Nando conclude in “bruttezza” una stagione che lo aveva visto protagonista nella prima parte dell’anno, grazie all’alto rendimento di Rublev, forse strapagato a conti fatti. Appena il russo ha dimenticato l’arte del tennis nulla più ha funzionato, nemmeno le seconde linee (Humbert su tutti). In compenso il nostro Nando ha destinato al popolo fantatennistico una serie di perle che rimarranno negli annali, soprattutto quelle relative ai propri tennisti, la cui reputazione è stata pesantemente calpestata.
SI SALVI CHI PAUL, Voto 6.
MATTIA – 8° posto
Emigrato nel Paese che ha dato alla luce Richard Berankis, l’ex medaglia di bronzo del fantatennis ha dovuto lasciare spazio alla concorrenza. Non bastano gli sprazzi di Carreno Busta, Khachanov, Evans e Goffin (infortunato, e te pareva!): solo Ruud, vincitore di ben 5 tornei e qualificato alle Finals ha salvato la baracca. Lascia con l’amaro in bocca per aver perso l’oro olimpico, ma soprattutto con un peso sulla coscienza: aver acquistato Kecmanovic.
AUTOLESIONISTA, Voto 5.
ELEK – 9°posto
Dalle stelle alle stalle, il vincitore dell’edizione 2020 ha dovuto abdicare dopo un’annata da dimenticare. In sede d’asta toglie Shapovalov dalle grinfie di Mato (mai scelta fu così sbagliata) e costruisce attorno a lui una squadra di buoni giocatori: niente da fare! Bautista Agut delude, Nishikori gioca poco, Karatsev (acquistato in primavera) torna umano, mentre Opelka eccelle solo quando non schierato. Anche per lui, però, una bella soddisfazione: aver lanciato al fantatennis uno dei fenomeni del futuro tennistico: Carlos Alcaraz, vincitore delle Next Gen Finals.
JE SUIS SHAPEAU – Voto 5.
THIEMSTONKS – 10° posto
Ed è con grande dispiacere che terminiamo queste pagelle con la sfortunata coppia degli ex Fritzstones. Sciagurati nella scelta di Thiem (scelta n.1 all’inizio di quest’anno), i due hanno comunque portato a casa più di 3000 punti grazie al prezioso apporto delle seconde linee: Sonego (semifinalista di Roma), Harris (finalista di Dubai), Basilashvili (finalista ad Indian Wells e plurivincitore di tornei) e Fucsovics (mina vagante ad inizio anno). Cosa sarebbe successo con Thiem anche al 70%?
ONORE ALLE ARMI – Voto 6,5.