Pagelle 2020

Tennis Mafia, 355 punti
9a posizione

Il vice-campione in carica ha provato invano a cavalcare l’onda dell’exploit tricolore del 2019, ma scegliendo semplicemente gli italiani sbagliati: Berrettini è stato l’ombra di sè stesso, Fognini ha frequentato più la sala operatoria che il campo da tennis, mentre Cecchinato si è dato alla pazza gioia sfornando con la sua compagna il primogenito. Sbagliata anche la scelta dei next gen (Ymer e Molleker, chi?), mentre Cuevas ha definitivamente abdicato come mattatore dei tornei sudamericani.
Ha provato a far paura con la scelta del nome, ma diciamoci la verità: se la Mafia fosse questa, allora l’avremmo già sconfitta.
Cucchiaio di legno. VOTO 3

USFRT, 960 punti
8a posizione

Nell’anno in cui i reparti ospedalieri sono saturi per via del COVID-19, lui cosa fa? Compra Nishikori, Anderson e Del Potro in via di guarigione, rispedendoli direttamente in sala operatoria (in questo lo zio è una sentenza). Cerca disperatamente di attaccarsi al treno dei primi con il suo pupillo Auger (incostante durante l’anno) e con il ritrovato Danielino Evans, acquistato non per meriti tennistici, ma per la sottile somiglianza con Fabrizio Miccoli.
L’anno prossimo ha deciso di abbandonare la competizione, ma essendo il membro più amato di questo fantatennis, speriamo che il 2021 sia per lui solo un periodo sabbatico.
Canto del cigno. VOTO 4,5

Fritzstones, 2980 punti
7a posizione

I due nuovi arrivati, separati dalla fede tennistica (ma non da quella calcistica), riescono a strappare la sufficienza grazie ad una surreale annata dello ‘Chef’ Rublev, vincitore di ben 5 tornei in stagione. Dall’altra parte però, il rendimento sotto le aspettative di Khachanov, l’incostanza di Fritz e Tiafoe e la totale assenza di Kyrgios al rientro dal lockdown, hanno stroncato la corso del duo verso la zona alta della classifica. Sulla carta, vista l’impreparazione su terra rossa, avrebbero potuto sfruttare la doppia trasferta americana e la stagione erbivora per guadagnare tanti punti, ma la pandemia ha deciso di negargli questa opportunità.
No Rublev, No Party. VOTO 6

Shapopy Team, 3900 punti
6a posizione

Il campione in carica non riesce a ripetersi in un’annata che lo ha visto lottare per il podio fino all’ultimo appuntamento della ‘regular season’ a Parigi Bercy, ma senza successo. Sebbene la squadra presentasse ben 4 giocatori in top 20, tre ex numeri 3 del mondo e il miglior giovane della stagione (Denis Shapovalov), la scelta di non affidarsi ad un ‘top player’ non ha pagato. Si consola con tre podi nei grandi slam (record annuale), ma non incide mai quando serve compiere l’ultimo passo per la vittoria: ZERO settimane vinte, ZERO tituli. E’ costretto così ad abdicare al suo miglior/peggior nemico: quel burlone dello zio Elek.
Admin rosicone. VOTO 6,5

Danil il Russo, 4015 punti
5a posizione

Si presenta alla vigilia della stagione con una coppia da sogno Medvedev-Monfils, rinunciando però alla solidità delle seconde linee e al reparto ‘next gen’. Sembra iniziare bene, ma dopo il lockdown perde il suo giocatore più performante (Gael), rimanendo aggrappato al suo capitano Danil, autore di un’annata sotto le aspettative. Esce così totalmente dai radar, salvo poi agguantare la quinta posizione con la rinascita del russo a fine stagione (doppietta Bercy-Finals), beffando negli ultimi metri l’admin rosicone. Ha il merito di aver scoperto il brasiliano Seyboth WIld (per gli amici ‘Oscar Wilde’), anche lui però ritiratosi a vita privata dopo aver contratto il Covid-19, senza dimenticarci dell’acquisto di Nico Jarry, primo caso di doping nella storia del Fantatennis.
TALENT SCOUT. VOTO 6,5

Satanassi Infernali, 4115 punti
4a posizione

E’ arrivato il turno del fantatennista più rosicone della storia: l’ineguagliabile Nando, accompagnato dal suo fidato compare Salvo. La squadra comincia subito con 2 vittorie consecutive a gennaio, mettendo su un buon bottino di punti che li tiene a galla anche durante il periodo di crisi. Poi arriva l’esplosione di Diego Schwartzman (e in parte quella del giovincello Humbert) che li porta ad un passo dalla medaglia di bronzo. Grande impresa comunque per i Satanassi che, senza top player, hanno mostrato una grande solidità durante il loro cammino, nonostante la sfortunata scelta dei due giganti Opelka e Isner. Merita invece un capitolo a parte David Goffin, spregevolmente criticato dal membro vegano della squadra.
ROVESCIO A DUE NANI. VOTO 7

Tennisbirri, 4930 punti
3a posizione

Dopo un complicato anno di apprendistato, il nostro “tennisbirro” conquista una bellissima e sofferta medaglia di bronzo, scavalcando l’agguerrita concorrenza grazie a due azzeccatissime scelte: Alexander Zverev, tornato finalmente protagonista con due ottimi piazzamenti nei Grandi Slam (semifinale in Australia e finale negli USA) e Casper Ruud, autentico trascinatore durante l’inedita stagione autunnale su terra rossa. Meno incisivo invece il contributo dell’acciaccato Bautista Agut, ben rimpiazzato però dalle scelte di contorno, che hanno garantito al team dei buoni piazzamenti nell’arco della stagione. Non importa che l’unico sigillo stagionale sia avvenuto a Colonia, casa del suo capitano, perchè anche con la costanza (ben 9 podi stagionali, di cui 2 negli Slam) è possibile andar lontano.
ORDINE E DISCIPLINA. VOTO 7,5

La Banda dei Bifolchi, 5495 punti
2a posizione

Sono loro la più grande sorpresa di questa edizione, iniziata in salita con il nome di “Tsitsiland”, ma conclusa dopo tante vittorie con il titolo di vicecampioni. Chi lo avrebbe detto ad inizio stagione? Eppure i due bifolchi, con poche conoscenze alle spalle, sono riusciti ad adattarsi molto in fretta alla competizione, scegliendo un capitano di tutto rispetto come Tsitsipas (fantavincitore del Roland Garros), affiancandogli una lunga serie di giocatori da TSO, tra cui la versione ubriaca dello zio Paire, il fantasma di Basiliahvili, il jolly Krajinovic e l’erbivoro Mannarino. Sorprendente la coppia di ‘Next Gen’ formata dall’astro nascente Jannik Sinner e quel nanerottolo indemoniato di Davidovich Fokina, più volte idolatrato in chat dal “bifolco” Antonio. Nell’attesa di vedere cosa riusciranno a combinare nel 2021, facciamo ai due esordienti le più sentite congratulazioni per l’obbiettivo raggiunto.
BAD BOYS DO IT BETTER. VOTO 8

Elek’s Thiem, 7395 punti
1a posizione

Come Arnold Schwarzenegger nel cult diretto da James Cameron, il nostro Elek distrugge tutti gli avversari che provano a contrastarlo. Poco da dire sul suo schieramento: sarebbe anche bastato il solo Dominic Thiem per vincere il titolo (due Slam agevolmente portati a casa ), ma il campione 2020 non si è accontentato e si è preso lo scettro anche negli appuntamenti meno importanti; prima con Christian Garin su terra rossa e poi con il ritrovato Milos Raonic sul cemento americano. Con un’asta così e un top player che garantisce così tanti successi è impossibile sbagliare.
TERMINATOR. VOTO 9

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